Ti racconto chi sono

Sono nata e cresciuta a Varese, mi sono laureata in Lettere moderne all’università di Bologna, e dopo aver conosciuto il ragazzo che è diventato mio marito, mi sono trasferita in zona Monza, dove oggi vivo, lavoro e cresco i miei tre figli.

 

Diventare counselor per me è stata innanzitutto un’esigenza, il frutto di un cambiamento personale profondo che ho intrapreso grazie ad alcune crisi che ho vissuto sia sul lavoro che in famiglia. 

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Ad un certo punto della mia vita mi sono resa conto che avevo un’idea di me stessa molto lontana da ciò che ero realmente. 

Mi piaceva pensarmi come una mamma amorevole, attenta e giusta, mentre sempre più spesso mi capitava di tollerare a malapena la presenza dei miei figli e di aggredirli verbalmente. 

Mi ritenevo un’insegnante giusta, corretta, sensibile e brava mentre sempre più spesso mi accorgevo di essere molto appesantita dal lavoro e dalla relazione con gli studenti e di non saper gestire le mie emozioni scomode in maniera funzionale alla situazione.

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Insomma, sempre più spesso mi accorgevo di colpevolizzare gli altri per il fatto di non riuscire ad essere e a esprimere la bella persona che ero e quindi per il fatto di non vivere la vita che avrei voluto. Il mondo non mi restituiva l’immagine di me che avrei voluto e che mi aspettavo.

 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che mi ha spinta a chiedere aiuto è stata aver perso talmente tanto la pazienza con uno dei miei figli da tirargli uno schiaffo. Quel gesto che per me, stando ai miei valori e alla mia idea di genitorialità, era gravissimo e ingiusto, mi ha convinta a chiedere un primo aiuto, una prima semplice consulenza genitoriale che è stato l’inizio di un viaggio verso una conoscenza sempre più approfondita di me stessa. 

In quel momento ero ancora molto lontana dal capire il senso di ciò che mi stava succedendo e del cammino che stavo intraprendendo, mentre oggi so che era l’inizio di una presa di contatto con me stessa che coltivo ogni giorno. 

Era l’inizio di un percorso che mi ha portata a ridarmi valore come persona, come donna, a conoscere la mia storia (sia personale che sociale), le mie ferite, a smascherare alcune difese e a riprendere contatto con le mie emozioni, i miei bisogni, la mia verità interiore. 

Era l’inizio di un percorso che mi ha portata a costruire relazioni significative, belle e vere, a muovermi nel mondo con più consapevolezza e più capacità di scegliere ciò che sento e ritengo giusto per me di volta in volta, con più autonomia e senso di responsabilità verso la mia vita.

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Inoltre, grazie a questo cammino ho scoperto che le fatiche che ho avuto in quel momento della mia vita erano solo la punta dell’iceberg di altre più profonde e nascoste che c’erano da molto più tempo e che ignoravo.

 

Quindi per me essere counselor e rivolgermi in particolare a donne e mamme che vivono una crisi o una difficoltà in cui si sentono sole, sbagliate o perse, significa offrire il mio aiuto e mettere a disposizione la mia esperienza per aiutarle a trasformare quella crisi da mero problema a occasione preziosa di crescita e di maggiore benessere.